Cos'è l'Adattamento Domestico

Si intende per Adattamento domestico (AD) tutta una serie di interventi per rendere la casa delle persone non autosufficienti, disabili e/o anziane, più adatta alle loro esigenze di autonomia e alle abilità residue, oltre a quelle di cura e assistenza di famigliari ed operatori impegnati a domicilio.
Si tratta di interventi sempre più diffusi a seguito dell'invecchiamento della popolazione, dell'aumento delle situazioni di non autosufficienza e dell'evoluzione culturale nell'ambito della disabilità che propone più ampi margini di autodeterminazione, protagonismo, autonomia e vita indipendente per le persone disabili stesse.

L'adattamento domestico ricomprende tutta una serie di interventi legati a:
- abbattimento di barriere architettoniche
- adozione di soluzioni ed ausili per l'autonomia
- domotizzazione
- sicurezza e controllo ambientale
- automazioni
solitamente, in Emilia Romagna, realizzati attraverso differenti canali di finanziamento come:
- legge nazionale 13/89 "Contributi per l'abbattimento delle barriere architettoniche nell'edilizia privata" (fondo alimentato da contributi nazionali e regionali)
- legge regionale 29/97 "Contributi regionali a disabili gravi per favorire la permanenza nella loro abitazione" (art.10).
- attività del Servizio di protesica dellle ASL per la concessione di ausili presenti nel "Nomenclatore tariffario degli ausili e delle protesi" (DM 332/1999).
- interventi di AD  previsti dalla delibera regionale sul Fondo per la non autosufficienza (Delibera Giunta regionale E.Romagna 1206/2007)

L'adattamento domestico tende ad integrare gli interventi di carattere sociale, sanitario, tecnologico, edilizio e alla collaborazione in materia delle diverse figure professionali coinvolte su questa tematica (medici, fisioterapisti, assistenti sociali, ingegneri, architetti, geometri, artigiani installatori come idraulici ed elettricisti...).

Ogni politica di intervento di adattamento domestico non può prescindere, oltre che dagli interventi "curativi" effettuati nelle abitazioni (abbattimento di barriere, installazione di tecnologie, ecc), anche da una seria politica di tipo "preventivo" tesa ad una gestione delle politiche per l'abitare che tenga sempre più conto della non autosufficienza sia in sede progettuale (abitazioni costruite senza barriere e predisposte per essere adattate) che nel campo della edilizia pubblica residenziale nelle fasi di progettazione, ristrutturazione, assegnazione.

L'AD integra quindi:
- i diversi ambiti di intervento (ausili, barriere, tecnologie, protesica, domotica, ...)
- le diverse linee di finanziamento (lg.13, lg.29, dgr 1206, DM 332)
- le diverse professioni (sociali, sanitarie, edilizie, tecnologiche) e relativi eventuali Ordini professionali o Associazioni di categoria
- i diversi settori delle Pubbliche amministrazioni (Servizi sociali dei Comuni, Settori Politiche abitative/Casa dei Comuni, Servizi di riabilitazione delle Aziende USL, Acer (ex IACP).