I trend della non autosufficienza

Nel 2050 ci saranno molti “più nonni che nipoti”; secondo le stime dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) gli over 60 passeranno da 650 milioni a 2 miliardi. Secondo la stessa Organizzazione nel 2020 la popolazione anziana in Europa sarà superiore a quella che il sistema sanitario potrà ragionevolmente sostenere.
In questo panorama, l’Italia è uno dei Paesi europei con il maggior indice di invecchiamento, che significa crescita esponenziale delle spese di cura per anziani, ospedaliere e territoriali, per il prossimo futuro.
A questo si deve aggiungere la quota consistente di coloro che hanno una disabilità fin dalla nascita o la acquisiscono durante gli anni della giovinezza o dell'età adulta, sia per causa di malattie che di incidenti stradali, domestici, sul lavoro.

A questi dati si possono aggiungere quelli relativi alle famiglie unipersonali che vedono le classi di età 65/74  e 75/84  quelle con la maggior distribuzione di popolazione.
Questi dati ci indicano che vi è un aumento della cosiddetta “quarta età”, un aumento delle donne tra la popolazione anziana, una fragilità e frammentazione della struttura famigliare (aumento delle famiglie unipersonali; aumento della instabilità delle unioni famigliari; riduzione del tasso di natalità; aumento del celibato e del nubilato nella fascia 30/49 anni; aumento di anziani soli soprattutto di sesso femminile; diminuzione degli anziani che vivono con i figli). Tutto fa supporre quindi una prevedibile riduzione della “capacità di cura” degli anziani da parte delle famiglie che va ad assommarsi alla situazione economica ed organizzativa dei servizi di welfare in questi primi decenni degli anni duemila, gli anni della “crisi”.

Se ci spostiamo un attimo dalle situazioni di disabilità provocate dal fenomeno dell’invecchiamento ed entriamo nelle disabilità, congenite o acquisite,  riferite ad una target di popolazione più giovane (adulti e giovani) vediamo che vari fattori concorrono ad un aumento di queste situazioni e alla richiesta di interventi di facilitazione dell'autonomia:
- le migliori condizioni di vita (aspetti sociali, assistenziali, riabilitativi, culturali,….) determina un allungamento della età media delle persone disabili congenite
- la qualità e la quantità dei servizi sanitari permette la sopravvivenza in percentuali maggiori di persone con deficit alla nascita e con deficit causati in vaie età da malattie o traumi (si penso solo al tema della adozione del casco per i motociclisti)
- l’evoluzione della cultura nel mondo della disabilità ha posto da circa 15-20 anni alla ribalta nuove problematiche e linee di indirizzo socioassistenziali attorno a parole chiave del tipo autonomia, vita indipendente, dopo di noi, tutte connesse anche alla qualità dell’abitare.

Anche questo breve excursus nei dati statistici e nelle tendenze ci fornisce utili indicazioni attorno al tema delle non autosufficienze e alla utilità quindi degli interventi di adeguamento dell’ambiente domestico alle esigenze di autonomia e di cura e alla prevenzione di situazioni di inserimento in  strutture residenziali sociosanitarie che allontanano dal nucleo famigliare e dal contesto di vita ed hanno costi molto alti.

Approfondisci: alcune indicazioni di lettura
Per l'evoluzione dei trend della non autosuffficienza
Consulta i Rapporti prodotti a livello nazionale sui temi della non autosuficienza e della cronicità

Per i trend demografici nella regione Emilia Romagna consulta
Le proiezioni demografiche al 2042 per l'Emilia-Romagna - Distribuzione per età

Peer i trend demografici a livello nazionale:  ISTAT, "Popolazione residemte e dinamica demografica", 2023

Per dati sulla evoluzione delle caratteristiche delle famiglia in Italia consulta:
I Rapporti ISTAT che trattano il tema Famiglie
I Rapporti annuali del CISF centro studi famiglia